Giocherellando con Astroberry

Buona Pasqua a tutti, cari Astrofili affezionati del nostro blog. Dopo una decina di giorni di prove ho deciso di mettere giù qualche riga riguardo ai giocattoli nuovi entrati prepotentemente a far parte di AstroVersili, i Raspberry. Al raggruppamento del CAAT dello scorso 8 dicembre Paolo Bacci ventilò l’idea di una AllSky camera, e lì cominciò a frullarmi in testa questa cosa. Finchè non trovo in rete, sul sito GitHub un articolo di Thomas Jaquin su come costruire una AllSky camera con un Raspberry PI. Gli interessati possono naturalmente andare a vedere qui, è spiegato bene e se pur il raspberry non sia cosa da principianti in informatica, si trova tutto il tutorial rendendo la vita più facile anche ai meno smanettoni: https://github.com/thomasjacquin/allsky

La camera in questione è una ZWO ASI034MC, presa d’occasione. Piccola camera planetaria, ormai superata, sacrificabile per il progetto. Lo stesso propone una ZWO ASI120, però noi abbiamo trovato questa e l’abbiamo messa in casa. L’obiettivo è stato donato da una telecamera di videosorveglianza rotta ormai passata nello scatolone riportante la scritta “Cose che potrebbero servire”. Meno male che ce n’erano due, il primo obiettivo era più spinto, il secondo più aperto. L’adattatore M42 ordinato su Aliexpress e mai arrivato a causa delle poste che hanno ridotto ormai il servizio a causa dell’emergenza sanitaria del momento è stato genialmente autocostruito con la stampante 3D del gruppo. E finalmente dopo qualche giorno, stanotte una delle tante sorprese:

La prima meteora ripresa dalla nostra AllSky Camera, direzione da sud a nord.

Il raspberry si comporta egregiamente, per ovviare alle alte temperature abbiamo dotato il contenitore di una grossa ventola traente. Seguiranno naturalmente ancora prove prima di effettuare la condivisione delle immagini sul nostro sito. Il progetto comunque permette di produrre immagini, time lapse, startrail, e keogram.

il time lapse della scorsa notte
lo startrail della scorsa notte
il keogram della scorsa notte

Non paghi della versatilità di cotanto apparecchio, arriva il messaggio di Simone che sventola in pompa magna la parola “Astroberry”. Lì per lì ho sottovalutato la cosa, pensando fra me e me che tanto avevo già il computer e che non me ne sarebbe certamente servito un altro visto che tanto uno ce l’avevo già. Però con Simone che pungola da una parte e dall’altra la curiosità di vedere come funzionava hanno fatto breccia e mi hanno costretto a sfare l’altro progetto che stavo facendo con il raspberry, ossia un lettore multimediale, e provare ad installare Astroberry al posto di Raspbian.

ed eccolo qui Astroberry, l’ingombro è quello di un pacchetto di sigarette, la potenza è incredibile

Il sistema operativo si presenta già con IP statico, Samba e come planetario usa KSTAR. Non è eccezionale dal punto di vista grafico, però svolge bene la sua funzione. Collego la Canon alla porta usb e do il via a EKOS, il programma per astrofoto dedicato di Kstar. Lì per lì non ne vuole sapere, ma il buon toscano ha la sua arma segreta, che ora non posso svelare causa blasfemia. E miracolosamente comincia a funzionare. Kstars prima di funzionare, come tutti i programmi seri, deve essere configurato sennò non ti permette di fare nulla. Con calma e pazienza, non conoscendolo, perdo un pomeriggio sano per configurarlo (cosa che poi si è rivelata semplicissima, un lavoro da 10 minuti).

Decido quindi di provare a collegare la montatura ad Astroberry tramite il Synscan provo di tutto e di più ma niente, non si muove. Per poter essere interfacciata al computer con driver Ascom e sistema operativo windows, il Synscan deve essere impostato su PC direct mode, per cui opto per la stessa modalità, ma niente, non vuole funzionare. Non so perchè ma decido di uscire dalla modalità pc di Synscan e tantomeno so il motivo per il quale clicco sullo spostamento a nord del comando di Kstars….Eppur si muove!

Capito il giochino, non rimane ancora che provare il tutto. La sera stessa collego tutte le periferiche, montatura, fotocamera e focheggiatore Armadillo ad un hub usb utilizzando solamente una delle porte usb-3 di Astroberry, dal menù strumenti > gestione periferiche di Kstar configuro senza problemi sia la montatura, una Skywatcher EQ6, che l’Armadillo. Effettuato il classico allineamento a tre stelle – perchè comunque una delle particolarità di Kstar è quella di lasciare disponibile il tastierino del Synscan, a differenza di EQmod, che funziona solo se è attivata la PC direct mode sul Syscan inibendo il tastierino, una volta acceso il demone su Kstar, premendo il tasto destro sul planetario > synscan > find scope il planetario si posiziona sulle coordinate del telescopio, che vengono lette da Kstar ma permettendo le correzioni del caso per poi poter sincronizzare il tutto sempre con il tasto destro > synscan > sync.

come si presenta Kstar, nonostante l’immagine sia della versione per windows, su Astroberry è perfettamente uguale

Per dirigere il telescopio sull’oggetto prescelto, ad es. M42, ci sono più possibilità. Durante la configurazione di Kstar è possibile scaricare tutti gli aggiornamenti del profondo cielo (DSO), comete, stelle, asteroidi, pianeti ecc., dopodichè possiamo seguire diverse strade: A) spostarsi nel planetario selezionando l’oggetto, tasto destro del mouse > synscan > goto; B) digitare il nome dell’oggetto nel campo di ricerca e da lì puntare l’oggetto; C) la parte più divertente, dove, in base alla magnitudine dell’oggetto variabile a piacimento, si può vedere gli oggetti del momento: menu strumenti > dati > che si vede stanotte.

che si vede stanotte?

Nella finestra relativa a “che si vede stanotte” è possibile scegliere e puntare gli oggetti in base a data, luogo, periodo del giorno e magnitudine. E naturalmente dalla tipologia di oggetto.

Avendo impostato una magnitudine 15 ed avere selezionato comete, se il database è stato ben configurato verranno fuori le comete visibili alle nostre coordinate, con una magnitudine fino ad un massimo di 15 e nel periodo serale.

ecco le comete visibili fino alla quindicesima magnitudine

E’ sufficiente quindi cliccare su centra oggetto per visualizzarlo sul planetario e poi usare la funzione GOTO del demone del telescopio per puntare l’oggetto. Semplice, no? Ma le sorprese non finiscono perchè, anche se non è APT, l’ormai blasonato programma che gira esclusivamente in ambiente windows, Ekos, il potente tool fotografico di Kstar, fa il lavoro sporco. Si accolla il peso di tutte le sessioni fotografiche. Queste sono programmabili con estrema facilità, perchè quando il programma conosce le nostre ottiche e la nostra attrezzatura di ripresa, siamo già a metà dell’opera. E siccome glielo avete impostato in precedenza, non dovreste avere alcun problema nel farlo funzionare. Eventualmente seguirà un piccolo articolo sull’utilizzo di Ekos.

Passiamo però al punto di forza di Astroberry: avendo la possibilità di avere il proprio wifi per potersi collegare in remoto con altri dispositivi tipo tablet o cellulari (naturalmente non delle vecchie ciofeche, ma dei dispositivi piuttosto buoni). Personalmente ho fatto le prove con un Ipad air 2 e con uno Huawei P9 plus. Sono strumenti un po’ datati però perfettamente funzionanti. Però ricordiamoci: non si può pretendere di interagire con Astroberry con un Nokia 3310, se pur glorioso telefono….no, non è proprio adatto. Vediamo quindi come si presenta Ekos sul monitor dello Huawei in collegamento tramite VNC:

Ekos durante la ripresa fotografica. Una sessione di 20 scatti da 5′ a 800 iso, screenshot da Huawei P9 plus

Il risultato è evidente…

il tripletto del Leone fotografato con Canon 1100D e Ekos visualizzato su pc collegato con VNC

Così come APT, nella versione a pagamento, ha la possibilità di effettuare il plate solving interfacciandosi con All Sky Plate Solver, fantastico programma scritto da Giovanni Benintende, che in base alle ottiche permette di scaricare tutte le astrometrie adeguate alle nostre ottiche, oppure con platesolver 2, altro programma che svolge la stessa funzione, questa opzione viene attivata solo ed esclusivamente se il programma è registrato. 19 euro li vale tutti, per l’amor del cielo, così come il rinnovo annuale che ne costa solo 6, però se un programma è gratis e funziona bene, perchè non provare ad utilizzarlo? Ekos cosa fa: la funzione plate solving permette di scattare un’immagine, trasmetterla direttamente ad astrometry.net per ricevere la posizione esatta del nostro telescopio rispetto alla posizione sul planetario. Una volta ricevuta la corretta posizione, Ekos ci permette di sincronizzare la montatura ed il planetario sulla posizione attuale oppure di centrare l’oggetto che avevamo scelto. Personalmente preferisco sincronizzare e poi ricentrare l’oggetto.

il plate solving di Ekos. Ci mostra l’effettiva posizione del telescopio e il soggetto che avevamo scelto prima di effettuare il plate solving

L’immagine sopra mostra l’effettiva posizione del telescopio dopo aver effettuato il plate solving ed avere effettuato la sincronizzazione della montatura con il planetario Kstar. Particolarità di questo plate solver è indicare l’errore che c’era prima della sincronizzazione.

l’errore del puntamento precedente riportato in rosso

Non rimane altro che ricentrare il telescopio sul nostro soggetto, fare un paio di pose per vedere se lo abbiamo nel mezzo del fotogramma, dopodichè cominciare la nostra sessione fotografica.

M 66 ricentrata dopo il plate solving. Screenshot da Huawei P9 Plus

Ulteriore particolarità del plate solving di Ekos è quella di mostrare l’orientamento del fotogramma dopo aver ricentrato il soggetto, di mostrare dove si trova il telescopio e quindi darci la possibilità di cominciare l’inseguimento. Per guidare, Astroberry include già il ben noto programma gratuito PHD Guiding, che si interfaccia alla perfezione con Kstar. Non mi dilungo ulteriormente su questo argomento per oggi, ma concludo dicendo che la gestione dispositivi di Kstars permette di controllare tantissime periferiche, delle marche più o meno note. Il costo è accessibile da tutti, perchè un Raspberry PI4 con 4 giga di ram completo di tutto, scafandro, ventola, radiatori, ed una schedina micro SD da 64 gigabytes costa all’incirca un centinaio di euro. Un potente tool per il nostro osservatorio a costo praticamente irrisorio.

Cieli sereni

Cometa C2019/Y4 ATLAS

Come promesso le immagini di 1h 36 min di acquisizione di ierisera. Ho realizzato anche un timelapse ma il file.avi non è supportato (*)

Ogni frame da 120 sec è stato calibrato (bias e dark) ma la camera ASI120MM-S non è raffreddata e ieri sera la T= 16°!

Sono 12 LRGB da 120 sec. , FOV 0,36° x 0,27°

(*) chi fosse interessato al timelapse è postato sulla pagina FB

Venere e le Pleiadi, nonostante la quarantena….

no, spiacenti, non vogliamo nominare la causa di quello che ci sta accadendo, che ci sta tenendo in casa (per fortuna). Non è un bel periodo per nessuno, e lo sappiamo… Ciò nonostante cerchiamo ugualmente di fare attività di gruppo, se pur a distanza, i ragazzi del team AstroVersilia si danno da fare.

In effetti questo sereno ci ha dato una mano, abbiamo avuto la fortuna di avere il novilunio con un ottimo seeing e ne abbiamo approfittato.

Ognuno a casa sua, aspettavamo l’evento dell’anno: il passaggio di Venere attraverso la costellazione delle Pleiadi, cosa che non rivedremo per parecchio tempo. Per cui ognuno di noi ha preparato, come meglio ha potuto, il proprio setup, nonostante il quarto di luna ormai ben pronunciato, e si è dato da fare. Si, perchè già siamo costretti a stare in casa, i più fortunati in giardino, e quindi chi dal giardino chi dal balcone si è arrangiato e si è messo all’opera.

Il setup dell’osservatorio del Gruppo Astrofili Astroversilia per l’occasione di Venere e le Pleiadi

Mentre la maggior parte della gente appende il tricolore, presa da forte nazionalismo, noi abbiamo issato la bandiera dell’Elba e di San Piero in Campo, quale simbolo di gemellaggio fra il nostro gruppo ed il Gruppo Astrofili di San Piero (isola d’Elba), che aiuteremo in futuro nel loro progetto di costruzione dell’osservatorio. Arriva la sera e finalmente si cominciano a vedere le sette sorelle. E Venere che sta quasi per invadere il campo con prepotenza. Però è basso sull’orizzonte e ci sono costruzioni che danno fastidio alla ripresa. Mentre aspetto che l’ostacolo venga superato scorgo una luce in direzione sud-est che si sposta molto velocemente. Essendo abituato alle dimensioni ed alla velocità, capisco al volo che si tratta della Stazione Spaziale Internazionale (ISS) e mi precipito a dare il via alla ripresa…ed ecco che a fine ripresa, dopo un minuto, appare la traccia dell’orbita della ISS, che però si eclissa velocemente…..

il passaggio della ISS nel pieno del fotogramma, fra le Pleiadi e Venere

Fra una ripresa e l’altra non ci siamo fatti certo mancare un cordiale, vista la temperatura non proprio gradevole, e anche un QSO in radio con i colleghi radioamatori della zona….

il fido Yaesu FT23R e il cordialino… Questa si che è una radio. Facile parlare via internet (questa era per quelli che usano le radio finte, HI)

Nelle immediate vicinanze, al Crociale, Roberto ha deciso di non scomodare la montatura e di divertirsi con la reflex, cavalletto e 250 mm di ottica

La ripresa di Roberto dal balcone di casa sua al Crociale

Ma non solo qui siamo attivi, anche gli altri ragazzi del gruppo stanno facendo più o meno la stessa cosa…. In Valdichiana Roberto si da da fare con il suo setup

il setup di Roberto a Foiano della Chiana

Anche lui era al posto giusto nel momento giusto ed ha avuto la fortuna di riprendere il passaggio della ISS ma con diversi fotogrammi invece di uno solo…

Venere, le Pleiadi e l’orbita della ISS a Foiano della Chiana

Il tam tam prosegue, ci sentiamo sul nostro gruppo di whatsapp, un gruppo dove si ride si scherza ma si fa didattica, si condividono idee e immagini, si cerca di migliorarci sempre di più, sempre fra una risata e l’altra, soprattutto in questo periodo.

A Camaiore abbiamo Angelo che, pur essendo alle prime armi, si da da fare parecchio….

il setup di Angelo

Siamo sempre qui, imperterriti. Dobbiamo stare a casa? Possiamo dormire un po’ di più? E allora passiamo un po’ di tempo fuori, a fare foto. Rossano, da Stiava, anche lui è preso ma dalla B33, più nota come nebulosa Testa di Cavallo (o di avallo, come dice Rossano), blasonata ma sempre bella da vedere e da fotografare, integrando sempre di più per scorgere sempre maggiori particolari….

Il setup di Rossano

Poco lontano in linea d’aria abbiamo uno dei nuovi Soci, Giovanni, che da Camaiore si butta su M106

M106 ripresa da Giovanni Paoli

Le luci cittadine e la luna che volge verso il plenilunio non ci aiutano, il chiarore è troppo alto ma ci proviamo ugualmente

il setup di Giovanni

Ultimo, ma non meno importante, nella posizione più sfigata che mai, abbiamo anche il nostro Simone, da Cerreta Sant’Antonio… che nonostante la buona volontà….. ha rinunciato!

il setup di Simone

Ma anche stasera siamo sul pezzo, tutti presenti, e non ci vogliamo perdere ques’unica occasione che abbiamo di vedere Venere che attraversa le Pleiadi… un po’ meno in pompa magna ma anche stasera ci abbiamo provato

e dopo Venere non vuoi cercare la cometa C/2019 Y4 Atlas?

Stasera, vista la facilità del soggetto e comunque il poco tempo a disposizione prima del tramonto, ho optato per un setup leggero. Semplicemente il cavalletto, telecomando, la fida Canon 1100D e il Sigma 70/200 F:2,8 con moltiplicatore 1,4X

E ci ritiriamo presto, deponiamo le armi e ci prendiamo un periodo di un paio di settimane di riposo visto l’evolversi della luna, sperando che questa costrizione ai domiciliari finisca velocemente, per noi, per voi e per tutti.

Non dimentichiamo che il corso cominciato a gennaio non è ancora finito, abbiamo ancora da fare l’uscita al planetario, già concordata, e l’osservazione pubblica. Cercheremo di farla quando non sarà più necessario indossare le mascherine o mantenere le distanze. Nel frattempo state a casa, guardate il cielo, state con noi e pensate che tutto andrà per il meglio.

Il “Tripletto del Leone”… ai tempi del Corona!

Questo magnifico gruppo, detto “Tripletto del Leone”, costituito dalle galassie M65 ed M66 chiamate comunemente Gemelli del Leone e dalla galassia NGC 3628, detta anche galassia “Hamburgher”, ci mostra una diversa prospettiva su 3 galassie a spirale di grande dimensione. Mentre i dischi di M65 e di M66 appaiono abbastanza inclinati per mostrarci la loro struttura a spirale, l’Hamburger si mostra di profilo e ci lascia intravedere una striscia di polvere oscura.
Nel medesimo campo di inquadratura risalta anche HIP55262 (HD98388), una stella di magnitudine 7,12 che si trova nella sua sequenza principale.
Integrazione totale di 6 ore e mezzo tra il 16 e il 17 marzo 2020 (Takahashi FS102 – Moravian G28300 – Pose 36×300 L – 24×180 bin2 R – 24×180 bin2 G – 24×180 bin2 B)

Leo-Triplet-AstroV

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