Un tranquillo GIOVEdì di Pasqua…

Avete presente quelle giornate quando ci si sveglia, si guarda il cielo e si pensa: “mmmm, stasera la luna sorge tardi, Giove è abbastanza alto, il macchione è nel mezzo a quella data ora….quasi quasi stasera faccio Giove!”.

Ecco… avete presente quando tre soci del gruppo si alzano più o meno con la stessa idea (più o meno… insomma, via, diciamo la stessa e via….). Avete presente quando dopo 15 giorni di inattività c’è voglia di portare a casa il trofeo ambito… bene, ecco tre soci del gruppo che si sono alzati con la stessa idea. E quindi il giovedì santo è stato dedicato al gigante Giove. Io (Paolo) ho provato finalmente la configurazione del RC8 con l’80ED in parallelo come guida, ero turbato dal peso ma la Eq6 ha retto bene il colpo. Mentre aspettavo che Giove fosse alto ho provato a fare qualche scatto a M81 per vedere se la configurazione andava bene, e non solo ha retto i quasi 13 kg dell’apparato ottico e fotografico, ma le stelle erano perfettamente circolari, finalmente riuscivo anche ad avere gli spikes sulle stelle circostanti. E poi miseramente il computer lancia un allarme acustico: ding, ding… ding… E ORA CHE VUOLE? Controllo, vedo che Phd2 ha perso la stella guida per cambiamento di massa. Come mai? Mah, o Paolo… fattela una domanda, no??? Perchè ha cambiato la massa? Girati di spalle e hai la risposta: è sorta la luna 😎 

Smetto quindi (tanto la faccio venerdì prossimo) di fare le foto a M81 e smonto la fotocamera, alleggerendo un po’ il setup. 

Bene, è il momento di puntare su Giove, visto che è sufficientemente alto. C’è qualche problemino di seeing, ma riusciamo ugualmente nella messa a fuoco. A questo punto regolo il gain della cam, l’esposizione è perfetta… Non monto la barlow, punto e comincio la ripresa. Gli do 5 minuti di ripresa, sono circa 2500 fotogrammi. Nel frattempo smessaggiamo fra me, Simone e Roberto perchè, CASO STRANO siamo tutti e tre a fare la ripresa di Giove in siti diversi: io all’osservatorio di Pontharancy, Simone è all’osservatorio di Cerretha e Roberto è all’osservatorio di Phoyano della Kyana, con i seguenti setup: Io RC8 con camera planetaria QHY5LIIC su Skywatcher Eq6 pro, Simone invece con RC6 con camera planetaria QHY5LIIC su Celestron CG5 Advanced GT ed infine Roberto con Celestron C11, camera planetaria QHY5LII Mono  + Barlow 2x su Skywatcher nEq6 pro. I risultati della piacevole serata fra i tre siti li trovate qui sotto ed in galleria.

 

Paolo Dori

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Roberto Dori

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Simone G.

Giove (14_Apr_2017)

Giove (14_Apr_2017)

Col sole che c’è… ci vuole un Sombrero (e perchè no, anche un sigaro….)

Venerdì 31 marzo, come d’accordo ci si trova al passo con Rossano. Con la macchina ancora carica da martedì notte riparto alla volta di Passo Croce. La serata non promette bene ma decidiamo di tentare ugualmente. Oltre a Rossano so che devono presenziare anche i due Paoli di Lucca, gli ex proprietari della mia montatura. Loro vengono col binocolo.

Sono il primo ad arrivare e visto che chi arriva primo ben alloggia mi ciuccio subito il mio posto, di fronte alla marginetta, utile per ripararsi dal vento e dal freddo qualora ce ne sia bisogno. Bene, alle 19,15 sono pronto per cominciare e mi ci schiocco sopra il panozzo amorevolmente preparato dalla moglie, insieme alla prima birrozza. 

Mentre mangio arriva Rossano ed anche lui comincia subito ad attrezzarsi, è determinato e stasera vuole trovare la cometa. Io invece intendo ritentare un tot di scatti alla Sombrero (m104) ma il seeing è nemico, c’è turbolenza, scie chimiche, ed è già rispuntata anche la luna che, nonostante sia solo un falcetto, illumina già parecchio mettendo a rischio la qualità delle foto. 

Comincio a fare il plate solving ma stavolta ho usato la barlow con il tele di guida, voglio vedere se riesco ad essere più preciso. Del resto con una focale così lunga guidare non è assolutamente facile, le correzioni sono paurose. Punto il soggetto, rifaccio un solving veloce, sono di pochi gradi distante da M104. Correggo il tiro, centro perfetto, eccola lì, adesso sei nel mezzo e ti porto a casa. Provo a fare un primo scatto da 360 secondi ad 800 iso ma niente da fare, la guida con la barlow mi crea problemi. Molti, troppi problemi. Mi girano enormemente i satelliti, strappo via la barlow dal tele di guida, rimetto la cam, rifaccio il fuoco e ricomincio a guidare. Via, sessione partita. Eccola lì, nel pieno della sua bellezza. 

La luna c’è ancora, l’inquinamento luminoso di Lucca mi da parecchio fastidio ma ho montato il filtro e decido di continuare. Le nubi stanno salendo, così come la tensione. Nel frattempo sento una filza di bestemmie da paura… A Rossano non funziona la guida ma imperterrito continua a provare. Niente da fare, non ce la fa. I Paoli decidono di lasciarci e Rossano, senza guida, si dedica alla ricerca della cometa. Imposta le coordinate a mano sulla pulsantiera, il telescopio gira fra Mizar e il Drago… Scatta la fotocamera ed eccola lì, sfuggente e misteriosa ma la 41P è immortalata. 

Nel frattempo osservo ancora le nubi salire, è uno scenario che ha del fantastico, le luci della Versilia perse nelle nubi che amplificano quell’arancione fastidioso e deleterio per gli astrofili.

Dopo aver fatto 17 scatti a M104, mentre Rossano continua a fotografare la cometa, decido di cambiare soggetto. Spulciando su Stellarium mi capita l’occhio sulla quantità di galassie che si trovano nell’Orsa maggiore e punto a caso. Bodes, o M81. Non sono perfettamente allineato, ma faccio uno scatto di prova. E casualmente mi trovo in mezzo allo schermo la Galassia Sigaro, M82. Decido di tentarla ma già dal primo scatto il piccolo inverter si mette ad urlare, la batteria si sta miseramente scaricando. Riesco giusto giusto a fare 5 scatti ed i flat, fortunatamente non ho dovuto fare i dark perchè ho usato la tecnica del dithering, ma sono già soddisfatto, si vede benino ma devo integrare di più. Bene… intanto le immagini della serata di venerdì sono al sicuro in galleria, mentre il prossimo appuntamento è per continuare la Galassia Sigaro… 

Gli strani rigiri delle montature…..

Bene…. dopo aver ceduto il buon RC6 ed aver preso un RC8 Carbon realizzo che sia la guida sia la montatura sono inadatte per tale oggetto. Urge correre ai ripari. Fra me, Simone e Roberto stavamo valutando quale fosse l’alternativa valida per tutto il setup fotografico e, quasi per miracolo, il 25 marzo appare su Astrosell a Lucca una EQ6 Pro con un casino di accessori: niente coppie di ingranaggi ma trazione a cinghia, doppia piastra Vixen-Losmandy, barra contrappesi Geoptik…. e si trova a Lucca. Sono combattuto fra quella e una nEQ6 Pro a parità di prezzo ma a Finale Ligure. La scelta ricade quasi subito su quella a Lucca… ed ecco che RING, mi chiama Rossano, un caro amico speleologo, che mi dice che quella montatura lì era sua, mi elenca tutte le modifiche ecc ecc… soltanto di modifiche c’è un valore di patrimonio. Opto per questa e me l’aggiudico. Corro a prendermela e me la porto a casa, non prima di aver fatto una bella chiacchierata con i due Paoli, gli ex proprietari della montatura (con cui poi mi ritroverò lo scorso venerdì a passo croce, vedi articolo successivo). Il sabato me la porto subito dietro per l’osservazione a La Canonica di Pruno ma, come ben sappiamo, 

la maledizione della prima luce colpisce sempre ogni qualvolta si cambia il setup. Piove, governo ladro. Va bene ugualmente, la serata riesce bene con l’ausilio di proiettore, schermo e planetario. Il giorno dopo (sole abbestia, tanto per ironizzare un po’) scatto diverse foto alla mia hEQ5 e la metto in vendita su Astrosell. Nemmeno mezza giornata e subito c’è chi conclude la trattativa. E guardacaso è speleologo anche lui, il mitico Carroz. Bene, mi fa piacere che ci sia stato questo scambio internos di montature. Ma la cosa che mi colpisce è il fatto che da sottoterra siamo finiti allo spazio. Qualcuno me la sa spiegare questa?

Resto d’accordo con Rossano di andare al passo martedì sera. Arriva martedì, macchina stracarica dal lunedì, cielo eccezionale, seeing fantasticamente ottimo, luna zero. Serata perfetta.

Sarà che la stiamo aspettando da un tot, questa serata, la cometa 41P ci prende per il naso e con una focale così lunga non vuole farsi trovare. Al grido di “IO TI TROVERO’!” parto da casa, turbina calda e a regime, panino, birre, rhum…. sigari. Manca nulla? no. L’entusiasmo è sempre il solito, ogni volta che si va a fare foto è si una fatica, si torna a casa semiaddormentati ma alla fine il divertimento e la passione, soprattutto quelli, ci sono. Senza quelli si farebbe ben poco, ma il fatto di avere finalmente un’attrezzatura degna di chiamarsi tale da ancora più soddisfazione e voglia di fare.

L’emozione di aver visto un capriolo attraversarmi la strada a passo lento, fermandosi a guardarmi per qualche secondo è impagabile. 

Arrivo su alle 19 spaccate, trovo su il Geppi che ha già montato il Takashi 106 mentre aspetto Rossano. Faccio la conoscenza di Geppi, parcheggio e comincio a scaricare ed a montare.

Lascio acclimatare le attrezzature varie e mentre ci scappa un rhum scelgo il soggetto della serata. La cometa? no, M104, galassia sombrero nella costellazione della Vergine.

 

 

Comincio a fare il solving (si, lo ammetto, sono diventato pigro) e trovato il soggetto comincio a scattare… non mi pace, non mi piace. La guida si fa gli affari suoi. Eppure sto guidando con il telescopio di Nicola, perchè non guida bene? Le stelle sembrano palle da rugby, eppure va tutto bene, la proporzione c’è… la montatura è in bolla, l’allineamento polare è stato effettuato alla perfezione.  Non ho proprio idea. Lascio perdere e decidiamo di rivederci il venerdì successivo (31/03)…. 

Cena fra le stelle!

Messier marathon al ristorante La Canonica a Pruno di Stazzema, 25 marzo 2017

Dove la buona cucina si incontra con le stelle.
Il ristorante La Canonica, in collaborazione con il Gruppo Astrofili “AstroVersilia” organizza per sabato 25 marzo 2017 un’osservazione pubblica nel sagrato della chiesa di Pruno. Aperti da nord ad ovest, dopo la cena proposta dal ristorante La Canonica, sarà possibile ammirare, grazie a potenti telescopi dei soci del gruppo AstroVersilia, una buona parte dei corpi celesti del catalogo Messier, tra i quali nebulose, galassie, ammassi aperti, ed inoltre sarà possibile ammirare le bande colorate del pianeta Giove insieme ai suoi satelliti Galileiani.

Non perdete l’occasione di questo evento, dove il gusto si incontra con le stelle. Monica ed Alberto sapranno deliziarvi con la loro cucina particolare in un ambiente secolare, mentre i soci del gruppo spiegheranno come riconoscere le costellazioni del periodo e risponderanno alle vostre domande mentre osserverete il cielo con i telescopi. 

L’osservazione è libera mentre per la cena è necessaria la prenotazione al 333 881 6446. Posti limitati per la cena, il nostro suggerimento è quello di affrettarvi.

In caso di meteo avverso faremo ugualmente una carrellata di immagini di profondo cielo e pianeti riprese dai soci del gruppo e ci divertiremo con un planetario casalingo a riconoscere le costellazioni.